Descrizione
Il Morey Saint Denis del Domaine Amiot-Servelle ha un bouquet pulito ed espressivo, con sentori di frutta nera e sottobosco. Il palato è fresco e con una sapisità ben equilibarata. E ‘ un Morey-Saint-Denis “solido” e dal lungo finale.
Il Domaine Amiot-Servelle fu originariamente fondato da Clément Tachot nel 1920. Successivamente subentrò suo genero, Jean Servelle, ribattezzandolo Domaine Servelle-Tachot in onore dell’unione delle due famiglie.
La figlia di Jean, Elisabeth Servelle, sposò Christian Amiot, figlio del famoso produttore di Morey-Saint-Denis Pierre Amiot. Christian ha iniziato a lavorare al domaine con suo suocero. A causa dell’insistenza di Jean Servelle nell’evitare gli erbicidi, Christian trascorreva ogni anno molti giorni massacranti nei vigneti armato di zappa. Questi anni di formazione hanno influenzato Christian fino ai giorni nostri. Quando Jean Servelle morì nel 1989, Christian subentrò e il domaine fu ribattezzato Domaine Amiot-Servelle.
Le vigne di domaine si trovano principalmente a Chambolle-Musigny. Erano appena 6,3 ettari quando fu rilevato da Christian, prima che un altro ettaro fosse aggiunto nel 2010 dal suo lato (Morey) della famiglia che comprendeva un villaggio Morey-Saint-Denis, nonché i grand cru Clos-Saint-Denis e Charmes-Chambertin.
Senza dubbio, i loro Chambolle sono ciò per cui Amiot-Servelle è rinomata – e meritatamente. Producono un Chambolle Village da 2,3 ettari di vigneti situati principalmente nell’eccellente lieu-dit Les Bas Doix che si trova al di sotto del 1er Cru Les Amoureuses. Il domaine imbottiglia anche sette diversi cru premier a partire da piccole parcelle in 1er Cru Derriere la Grange, 1er Cru Les Plantes, 1er Cru Les Fuées e 1er Cru Les Feusselottes.
Il Domaine è stato a lungo gestito con principi biologici, ma è solo dal 2003 che hanno iniziato a esaminare ogni aspetto delle loro pratiche. I primi passi verso la certificazione formale sono stati fatti nel 2005 e hanno ottenuto la certificazione nel 2008. Attualmente, il Domaine Amiot-Servelle rimane l’unico produttore biologico certificato a Chambolle-Musigny.
I vigneti vengono arati spesso e per nutrire il terreno viene utilizzato il compost organico. L’estrazione delicata garantisce l’eliminazione dei tannini verdi nel vino finale, mentre la decisione su quando togliere il mosto dalle bucce si basa esclusivamente sull’esperienza. I vini trascorrono 18 mesi in botti, di cui non più del 50% nuove. Dopo circa un anno vengono travasate una volta e imbottigliate a marzo o aprile senza chiarifica e generalmente senza filtrazioni.
Il passaggio alla generazione successiva è iniziato con l’arrivo della figlia di Christian, Prune Amiot nel 2011. Questa vivace vigneronne ha apportato un tocco più sensibile alle vinificazioni del domaine, con il risultato di avere espressioni più fini e precise da ogni terroir, senza sacrificare l’età -degnità per la quale i vini di suo padre sono rinomati. I miglioramenti sono palpabili ad ogni annata che passa. Suo fratello Antoine l’ha raggiunta al Domaine pochi anni dopo. Oggi, mentre Christian rimane attivo nel vigneto, il passaggio di consegne alla generazione successiva è stato completato, rendendo questa operazione pienamente familiare.
I vini del Domaine hanno sempre un sapore fresco e raffinato anche se non si fa troppo affidamento sul rovere nuovo: il 20% di legno nuovo viene utilizzato per il Bourgogne Village e fino al 50% per i due migliori premiers Cru. Ci sono aromi precisi e decisi, così come sapori animati e ben delineati, un’affermazione di un approccio più gentile alla vinificazione così come il successo della viticoltura biologica. Mentre questi vini tendono a esemplificare l’understatement e l’eleganza di Chambolle, possiedono anche una struttura acuta e fine. Ogni vino ha un’intensità latente e tuttavia non si presenta mai come pesante o austero.
