Descrizione
Fra gli addetti ai lavori il Trebbiano d’Abruzzo di Valentini è considerato probabilmente il vino di maggior successo della tenuta.
Il Trebbiano d’Abruzzo è il vino, ma l’uva si chiama trebbiano abruzzese. Valentini sembra possedere un biotipo più vecchio di trebbiano abruzzese, uno che è ancora più incline alle malattie e meno produttivo del normale ed è il prodotto di selezioni massali in corso. Questo è solo uno dei tanti segreti della versione di alta qualità di Valentini.
Ampiamente considerato il più grande viticoltore d’Abruzzo, Edoardo Valentini ha prodotto vino sin dall’annata 1956 fino alla sua morte nel 2006 all’età di 72 anni. Durante questo mezzo secolo la sua fama tra gli appassionati di grandi vini italiani è cresciuta sino a farne diventare un un’icona. Il suo approccio unico alla gestione delle viti, combinato con la sua personalità eccentrica, ha fatto alimentato la sua leggenda, ma è stata l’eccellenza in bottiglia a consolidare davvero la sua reputazione come uno dei grandi artigiani italiani di vini naturali.
Rinunciando alla carriera da avvocato, Valentini tornò con la famiglia nella loro casa di Loreto Aprutino, a circa mezz’ora nell’entroterra pescarese. Ha coltivato circa 60 ettari di terreno coltivato a vigneto distribuito in diversi siti di vigneto e centinaia di acri coltivati a alberi da frutto e ulivi.
Valentini è diventato famoso per la sua avversione ai media e il disprezzo per il marketing del vino. Di conseguenza, le poche informazioni che possiamo raccogliere sull’uomo e sui suoi vini servono solo a migliorare la mistica che circonda entrambi. Dalla scomparsa di Edoardo Valentini il figlio Francesco Paolo, coadiuvato dalla moglie Elèna, e dal figlio Gabriele, ha portato avanti con fedeltà e rigore la produzione dell’ammiratissima linea di vini abruzzesi di famiglia. È evidente in degustazione che l’eredità Valentini rimane forte e sarà ben curata.