Descrizione
Le Cinciole Aluigi Campo ai Peri Chianti Classico Gran Selezione 2019 nasce da una scrupolosa selezione di uve Sangiovese provenienti da un vigneto situato a circa 440 metri di altitudine, caratterizzato da un terreno argilloso. La sua produzione segue un processo di vinificazione naturale, con una fermentazione spontanea in tini di cemento, seguita da un periodo di affinamento in botti di rovere di media capacità (25 hl) che si protrae per circa 24 mesi.
Successivamente, il vino continua a perfezionarsi in tini di cemento per un ulteriore anno dopo la svinatura. L’ultima fase di affinamento avviene in bottiglia, dove il vino riposa per gli ultimi 12 mesi prima di essere pronto per la degustazione. Da sottolineare che ne vengono prodotte solo 4000 bottiglie.
Al momento dell’assaggio, emergono le caratteristiche distintive del Le Cinciole Aluigi Campo ai Peri Chianti Classico Gran Selezione 2019 : una struttura imponente, un corpo pieno e una raffinatezza che solo un affinamento prolungato può conferire. I tannini, grazie a questo processo, sono stati completamente ammorbiditi, offrendo una sensazione avvolgente e setosa in bocca. Si tratta, infine, di un vino che si distingue per la sua eleganza, la sua sontuosità e che invita alla meditazione durante la degustazione.
Le Cinciole si estende per 30 ettari a un’altitudine compresa tra i 400 e i 500 metri ed è gestita personalmente da Luca e Valeria Orsini. L’azienda include dieci ettari di vigneti. L’obiettivo principale della loro azienda è sempre stato quello di ricercare la qualità rispettando tradizioni e territorio. Il suolo può essere definito geologicamente come “scisti argillosi di pietraforte”; la pietraforte è la roccia su cui si basano i loro suoli, mentre gli “scisti argillosi” sono argille compresse in superficie che, a causa delle condizioni atmosferiche, si frammentano in particelle sempre più piccole, generando il tipico suolo chiamato “galestro”. Questo tipo di terreno è il fattore dominante che influisce sul carattere dei loro vini.
D’altra parte, l’attenzione e la cura che dedicano ai loro vigneti sono fondamentali, poiché i loro sforzi si concentrano su ciò che comunemente si definisce “terroir”. Sono convinti che, per ottenere vini che rispettino il territorio, sia necessario avere piante sane e robuste, con una forte capacità di autodifesa, che non sia ottenuta artificialmente attraverso continui trattamenti chimici, ma che derivi principalmente da un equilibrio adeguato delle piante stesse. Le loro piante sono “leggere”, con pochi germogli produttivi e una chioma che è appena sufficiente a soddisfare le necessità nutrizionali della pianta e del frutto. Non forzano le piante con fertilizzanti chimici, ma cercano di mantenere la fertilità del suolo, vivo e in cui microorganismi e minerali possono muoversi liberamente per nutrire le radici delle viti. Usano solo prodotti biologici, “compost” ottenuto dalla fermentazione naturale dei residui di potatura e letame da fonti affidabili.
Tutto ciò è molto più efficace e semplice quando l’impegno quotidiano nel condurre una gestione agronomica adeguata – ovvero mantenere pulizia, buona circolazione dell’aria e corretta potatura – è puntuale e tempestivo. Luca e Valeria Orsini enfatizzano che una gestione del vigneto volta alla qualità non può prescindere da un impegno costante, attento e quotidiano nell’ottimizzare il rapporto tra l’aspetto vegetativo e quello produttivo delle piante. Questo approccio è in perfetta linea con la loro idea di produzione che rispetta l’ambiente e il territorio, evitando di adottare pratiche agricole non più sostenibili in un’economia di mercato globale.