Descrizione
Il Sangioveto Grosso, ottenuto dal vigneto “Scanni”, testimonia la tensione rivoluzionaria che fin dall’inizio ha segnato la storia di Castello di Monsanto. Il vigneto fu impiantato interamente a Sangiovese nel 1968 e vide la sua prima vendemmia nel 1974, in deroga e opposizione al disciplinare della denominazione Chianti Classico che non prevedeva si potessero costituire vigneti con ampelografia diversa dalla ricetta storica del 1800. Da sempre confezionato in bottiglia Borgognotta, a rimarcare il suo ruolo di dissidente, è rimasto negli anni un vino ad Indicazione Geografica Tipica, di pura suadenza e setosità in gioventù e di poderosa capacità di tenuta negli anni.
Il Castello di Monsanto è una bellissima tenuta a Barberino Val d’Elsa, proprietà della famiglia Bianchi dal 1962. La tenuta di Castello di Monsanto dispone di 206 ettari, di cui oltre la metà boschivi. Gli uliveti occupano altri 15 ettari. I vigneti di proprietà, situati ad un’altitudine compresa tra 250 e 310 metri, si estendono per 72 ettari coltivati a Sangiovese, Canaiolo, Colorino, Cabernet Sauvignon, Merlot, Chardonnay, Trebbiano e Malvasia.
Il Castello di Monsanto è famoso anche per la sua cantina a volta di invecchiamento. Questa spettacolare “tunnel” ha una lunghezza di 300 metri dove sono conservate le botti. Quella che è a tutti gli effetti una galleria, collega la nuova cantina con la cantina originale, la quale si trova proprio sotto il castello e risale al 1740.
I Chianti Classico sono di matrice classica e capaci di resistere al tempo in modo stupefacente. Sicuramente un’azienda da considerare fra i baluardi della denominazione.