Descrizione
Il Barolo Bussia 2021 è un vino che non alza la voce, ma non ha bisogno di farlo: chi lo conosce sa riconoscerlo. È l’unico cru vinificato singolarmente da Rinaldi, un’eccezione che conferma la regola, frutto di una parcella della Bussia Soprana a Monforte d’Alba, zona di confine e di profondità. È un Barolo che scende più in verticale che in larghezza, che sa essere ombroso ma affilato, sempre coerente con lo stile della casa: niente scorciatoie, solo tempo e visione.
Una vigna che si racconta da sola
Le uve provengono da una singola vigna della Bussia Soprana, uno dei cru più celebri e stratificati delle Langhe, dove il Nebbiolo si fa severo e roccioso. Suoli calcareo-marnosi e altitudini medie regalano vini più tesi, scuri, dal passo lungo. La famiglia Rinaldi ha sempre considerato questo appezzamento come un laboratorio di purezza, lasciando che il cru parli con la sua voce, senza mescolanze.
Vinificazione rigorosa, senza rumore
Anche per la Bussia 2021, la vinificazione segue il metodo tradizionale che ha reso Rinaldi un riferimento: fermentazioni spontanee in tini di legno, lunghe macerazioni e affinamento in botti grandi di rovere di Slavonia per circa 36 mesi. Nessun trucco, nessun maquillage: solo ciò che serve a far parlare il vino, non chi lo fa.
Un Barolo severo e luminoso insieme
Nel calice, il Barolo Bussia 2021 si presenta con un colore granato fitto ma non impenetrabile. Il naso è finemente cesellato: note di amarena, rosa canina, ruggine, menta secca e pepe bianco emergono a poco a poco, in una dinamica che non finisce mai. Il sorso è teso, profondo, rigoroso, con tannini austeri ma calibrati, una vena acida che lo tiene dritto e un finale lungo, minerale, quasi salmastro. Un vino che non si concede facilmente, ma quando lo fa, lascia il segno.